Dischi vinilici: a 33 o 45 giri?

Come accade con una certa regolarità, i frequentatori di “Il Sito Della Passione Audio” inviano domande in apparenza banali che invece implicano una serie di questioni piuttosto complesse, per analizzare le quali non basta lo spazio da dedicare a una comune risposta ma è necessario ricorrere a un intero articolo.

Questo è il caso anche della domanda fatta da Arcangelo, che andiamo a leggere.

Gent.mo sig. Claudio
l’altro giorno mi sono imbattuto in un filmato nel quale un ragazzo mostrava il suo ultimo acquisto: un vinile a 45 giri ma di dimensioni simili a un classico LP.

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Copland 266

Una delle fasi storiche che hanno caratterizzato l’evolversi della riproduzione sonora amatoriale è stata quella a suo tempo definita come “Rinascimento”. Sebbene un tempo vi si facesse riferimento con una certa frequenza, oggi è ormai dimenticata o quasi. Ebbe luogo nel momento in cui si comprese che ridurre a limiti infinitesimali la distorsione armonica degli amplificatori, con valori percentuali caratterizzati da un gran numero di zeri tra la virgola e la prima cifra utile, era del tutto controproducente.… Vai all'articolo

Vinile anni ’70 e insonnie audiofile

Un appassionato di vecchia data mi ha inviato il messaggio pubblicato di seguito. Dato che l’argomento da lui sollevato non è solo d’interesse generale ma ha una serie d’implicazioni non indifferente, per analizzarlo con un minimo di esaustività è necessario lo spazio di un articolo vero e proprio invece di quello occupato dalla solita risposta.

Vediamo innanzitutto cosa scrive:

Buongiorno, i complimenti per ciò che scrive e come, cosa non indifferente. La profondità tecnica e i collegamenti interdisciplinari, diciamo, rendono i suoi articoli molto interessanti e densi, buon materiale per fare riflessioni complesse.

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Il vintage e le sue insidie 2 – Roksan Caspian

Torniamo a parlare di vintage, argomento oggi al centro dell’interesse per numerosi appassionati.

Lo spunto ce l’offre il Roksan Caspian, lettore CD a suo tempo prodotto da un marchio forse non considerato come avrebbe meritato in ambito digitale, pur avendo realizzato meccaniche che godono tuttora di una reputazione invidiabile, come il DP-1 Rok e il DP-2 Attessa.

Anche i lettori completi realizzati dal marchio in questione sono tuttaltro che da disprezzare: dimostrano in particolare la loro efficacia superiore proprio in termini di trattamento del segnale quando si trova ancora in formato digitale, aspetto in genere trascurato ma che ha un’importanza fondamentale come dimostra appunto il rendimento di quelle macchine.… Vai all'articolo

Dall’analogico al digitale, alle memorie di massa

A quasi tre anni di distanza dalla pubblicazione dell’articolo “Convertitori, formati e altre storie dal magico mondo del digitale“, un lettore ha inviato un lungo commento che al di là del suo contenuto mi ha fatto molto piacere.  In primo luogo perché dimostra che i frequentatori di “Il Sito Della Passione Audio” non si limitano ad accedere agli ultimi testi pubblicati ma vanno a curiosare anche nelle pagine più vecchie. Poi perché mi offre l’occasione di puntualizzare nuovamente il mio pensiero al riguardo e per parlare di un argomento che ho rimandato fin troppo a lungo.… Vai all'articolo

Marantz CD 63 mkII KIS

Tra le sorgenti digitali di prezzo non impossibile, il Marantz CD 63 è una di quelle che gode tuttora della reputazione migliore.

In particolare per la sua sonorità, tale da averlo incluso nel novero dei lettori preferiti per gli appassionati che non desiderano spendere somme troppo consistenti, ma neppure vogliono scendere troppo a compromessi.

Sia pure valutato con un metro piuttosto critico, è innegabile che il CD 63 abbia dalla sua doti di musicalità interessanti. Magari non è il lettore che fa saltare sulla sedia per l’esuberanza dei suoi picchi prestazionali, su alcuni parametri specifici, elemento comune tra le macchine destinate a venire a noia dopo un certo tempo.… Vai all'articolo

Analogico: masse, testine e stili di ricambio

A un assertore irriducibile delle qualità in larga parte insuperate dell’analogico, quale sono da sempre, il ritorno d’interesse nei suoi confronti non può far altro che piacere. Grandissimo peraltro.

Non solo per il fatto in sé e per sé e perché, sia pure tardiva, ha avuto giustizia, ma anche in quanto viviamo in un’epoca In cui la manipolazione di massa e il rigetto sistematico di ogni istanza di origine popolare hanno raggiunto livelli impensabili solo qualche anno fa.… Vai all'articolo

Registrazione dal vivo – Tascam DR40

Da appassionato di musica e accanito frequentatore di concerti, la registrazione dal vivo degli stessi è una mia passione parallela in pratica da sempre.

Ho iniziato tredicenne con un Philips K7 e il suo microfono in dotazione, poi anni dopo sono passato a un Sony WM-D6, il famoso Walkman Professional, pagato un occhio della testa e corredato da un microfono Sony ECM 929, in proporzione ancora più costoso. Poi, all’arrivo dei DAT portatili, ho preso un altro Sony, marchio che in tema di registratori amatoriali miniaturizzati ha avuto una lunga e talvolta fulgida carriera, per la precisione il TCD-D7.… Vai all'articolo

Sensibilità e accettazione massima dell’ingresso phono

Qualche giorno fa un frequentatore del sito ha inviato un commento all’articolo dedicato alle testine per giradischi. Dato che riguarda un quesito d’interesse generale, oltretutto rilevante nella scelta e nell’impiego delle varie componenti della sorgente analogica, invece di rispondergli direttamente ho deciso di pubblicare un articolo sull’argomento.

Qui di seguito il commento di Alberto.

Buon dì, un chiarimento : con un pre avente un ingresso phono mm da 2mv ( McIntosh c-26) una testina con uscita da 5-6 mv non satura l’ingresso ?

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Un Dino… Abarth

Nella tradizione motoristica nazionale Dino e Abarth sono due nomi di grande blasone.

Negli anni 60 e 70 Dino è stata la linea delle Ferrari a 6 cilindri, poi anche a 8. Non si trattava assolutamente di una serie più dimessa, sia pure in apparenza rispetto alla tradizione Ferrari basata sui motori a 12 cilindri, ma solo di qualcosa appena meno irraggiungibile.

La serie Dino fu caratterizzata dalle soluzioni tecniche più avanzate per l’epoca o meglio sperimentali, come il motore posteriore-centrale.… Vai all'articolo