Scelte realizzative, testine e altri argomenti

Salvatore mi scrive:

 

Ciao Claudio, leggo sempre – da profano quindi capendo poco – i tuoi articoli, ultimo quello sui preamp.

Le limitate frequentazioni con intenditori veri o presunti dei miei ultimi 50 anni mi hanno convinto che la filosofia “less is more” (intendendo componenti essenziali ma di qualità superiore) è la più consona alla riproduzione sonora domestica.

Non è che io abbia seguito fino in fondo questa filosofia, per tre ragioni: 1) l’amore per la musica non mi ha stravolto al punto di pensare che più spendi e meglio senti; 2) i miei limitati mezzi economici; 3) non ultimo, le caratteristiche fisiche degli ambienti che mi hanno ospitato – 5 traslochi! -le mie apparecchiature, all’inizio veramente ridicole: a 18 anni mio padre mi regalò una fonovaligia “stereo” della Lesa, il primo disco lo acquistai alle Messaggerie Musicali a Roma, erano I notturni di Chopin… e lo conservo ancora che ho 73 anni, ovviamente insuonabile!

BASTA direbbe Gigi Proietti

Insomma, non ho potuto “trattare” adeguatamente l’ambiente di ascolto, e questo non solo per motivi economici ma… per amor di pace!

Non voglio divagare oltre e ti chiedo di spiegarmi un paio di cose:

a) tempo fa mi hai dato consigli circa il tipo di testina da montare sul piatto, fra l’altro ti sei espresso positivamente sulle ùGrado, in particolare quelle col corpo in legno a bassa tensione di uscita. Perché la maggior parte delle testine MC è a bassa tensione di uscita e invece le MM sono ad alta tensione di uscita?

b) sempre parlando di testine, quanto sono importanti la cosiddetta “impedenza di carico” e la “cedevolezza”?

Grazie in anticipo, un cordiale saluto

Salvatore

Ciao Salvatore,

grazie della considerazione e dell’assidua frequentazione di Il Sito Della Passione Audio.

Innanzitutto complimenti per la passione che ti tiene tuttora legato alla riproduzione sonora dopo tanti anni.

Quanto al concetto di “il meno è più”, uno tra i suoi punti a favore è proprio che applicandolo, e facendo le scelte giuste, è possibile ottenere livelli rimarchevoli di qualità sonora senza spendere cifre troppo elevate.

Riguardo al trattamento acustico dell’ambiente, si tratta in effetti di un elemento di grande importanza. Per fortuna non c’è bisogno di ricorrere obbligatoriamente ad attrezzature specifiche, ma anche utilizzando gli elementi tipici di arredo per una qualsiasi abitazione, divani, librerie, tendaggi, tappeti eccetera, si possono ottenere risultati degni di nota.

Quanto al resto dei tuoi quesiti, tempo fa ho pubblicato un articolo dedicato proprio alle testine, che ti consiglio di leggere.

La diversa tensione di uscita tra MC e MM è data proprio dalle caratteristiche funzionali delle due tipologie. Muovendo delle bobine per forza di cose leggere e con nuclei non particolarmente sostanziosi, talvolta amagnetici, la tensione di uscita ottenibile è quella che è. Aumentando dimensioni e forza dei nuclei, come nelle MC ad alta uscita, si finisce con lo snaturare per buona parte le caratteristiche di questo tipo di testine.

Facendo muovere i magneti di fronte alle bobine che restano fisse, le testine MM producono tensioni d’uscita maggiori, senza però poter assurgere, al,meno in linea generale, alla raffinatezza sonora tipica delle migliori MC.

La leggerezza di tutto quanto connesso meccanicamente all’equipaggio mobile è fondamentale per ridurne l’inerzia, parametro molto importante per la sua capacità di seguire le modulazioni del solco, che influisce indirettamente anche sulla cedevolezza.

Infatti  un equipaggio mobile di massa maggiore obbliga all’impiego di una sospensione più rigida, che quindi comporta cedevolezza minore. Questo si ripercuote sulle capacità di tracciamento, di solito riducendole, e sul peso di lettura, che deve essere maggiore.

Quindi la cedevolezza è un fattore di grande importanza, nella lettura più accurata del supporto vinilico, a sua volta legato alla scelta del braccio per le note questioni di interfacciamento meccanico.

Senza affrontare tutto il discorso, alquanto complesso e che è già stato fatto nell’articolo linkato, qui ci limitiamo a ricordare che una testina di cedevolezza elevata va abbinata a un braccio a bassa massa, mentre se la cedevolezza è bassa ci vuole un braccio di massa elevata. In questo modo si riesce a contenere l’ampiezza della risonanza tipica del sistema alle frequenze infrasoniche, facendo anche in modo che ricada laddove è meno dannosa. Le sue conseguenze sono il tipico correre avanti e indietro dei woofer in assenza di suono percepibile.

L’impedenza di carico è appunto il valore di impedenza visto dalla testina quando collegata all’ingresso phono, che tra le altre cose influenza la sua sonorità. Aumentandone il valore la timbrica della testina tende a schiarirsi diventando più brillante, quindi lo si può aggiustare in funzione delle necessità inerenti la qualità sonora dell’impianto.

Questo è tutto, ma in caso di altri dubbi non esitare a riscrivere

A presto

Claudio