Strilli e urlatori: panzane a gogò

La storia c’insegna che da essa non impariamo mai nulla

G.B. Shaw

Nel gergo di redazione gli “strilli” sono quelle brevi frasi a effetto messe a bella posta in copertina, in modo tale da attirare l’attenzione e spingere a pensare che per nessun motivo al mondo ci si possa perdere la lettura degli articoli cui rimandano.

L’utilizzo di quello strumento, che spesso e volentieri sconfina nell’abuso, e in ogni caso ha il primo e più vistoso risultato nell’attribuire a quel che vi si affida la rassomiglianza alla stampa di tipo scandalistico, avviene per solito in conseguenza dell’adozione di una linea editoriale basata sul sensazionalismo.… Vai all'articolo

1983-2023: 40 anni di digitale-2

Per la seconda puntata dell’articolo dedicato al quarantennale dell’audio a codifica binaria riprendiamo da dove avevamo lasciato, ossia dalla pretesa perfezione del CD.

Come abbiamo rilevato la volta scorsa, se realmente fosse stata tale che bisogno ci sarebbe stato di togliere di mezzo l’analogico a ogni costo, sia pure provvisoriamente, visto che poi dopo un ventennio di morte apparente è tornato più vivo e pimpante di prima? Non doveva la sua stessa perfezione attribuire al digitale una superiorità tale da permettergli di dominare senza problemi su ogni altro tipo di supporto, senza bisogno di aiuti esterni?… Vai all'articolo

1983-2023: 40 anni di digitale

Un tempo, quando ne avevo circa venti o forse meno, era diffuso il detto “La vita comincia a 40 anni”.

Sinceramente non ho mai capito se questo volesse significare l’ingresso nell’età matura e quindi la capacità di cogliere il significato, l’essenza della vita stessa, oppure funzionasse da elemento consolatorio per l’uscita definitiva dall’epoca caratterizzata ancora da un qualche collegamento alla gioventù.

Ora, a 40 anni di vita appena compiuti, il digitale si trova nella fase forse più contraddittoria della sua esistenza, che di contraddizioni irrisolvibili è stata letteralmente costellata, da prima ancora che nascesse.… Vai all'articolo

1991-2021, a trent’anni da Miles

“You are not a musician? That’s okay.
Some of the best musicians I know ain’t musicians”.

(Conversazione con Susan Rogers, ingegnere del suono di molti dischi di Prince degli anni 80)

Trent’anni sono una vita. Anche se sembra incredibile, tanti ne sono passati da quando Miles Davis se n’è andato, il 28 settembre 1991, lasciando un vuoto enorme. A livello di personalità individuale in pari misura a quello musicale.

Mancato lui, il jazz ha avuto una battuta d’arresto, un’assenza di prospettive e un blocco dell’evoluzione che lo ha reso marginale nel panorama musicale odierno.… Vai all'articolo

Zappamatazz, l’ottantennale

«Vi dirò, Beethoven non mi interessa. Mi posso identificare con un paio di cose di Wagner, ma la maggior parte della musica antecedente il ventesimo secolo, a eccezione dei canti gregoriani e di certa musica medievale, non mi fa scattare niente. Non so perché. Mi ci sono messo d’impegno, ho comprato i dischi, ma non è abbastanza dissonante. Inoltre gli sviluppi diventano prevedibili: se hai una sequenza di otto accordi, ad esempio, puoi immaginare facilmente quale sarà il nono.

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I “magici” lettori CD degli anni 80

Qualche giorno fa ho ricevuto il messaggio seguente.

Buongiorno sig. Checchi, ho scoperto da poco il suo sito che trovo molto interessante e, oltre a complimentarmi con lei, vorrei approfittare della sua conoscenza in materia Hi-Fi per chiederle cosa ne pensa della teoria che vedrebbe i primi lettori CD degli anni 80 come macchine estremamente bensuonanti, e come panacea di tutti i problemi che affliggono il loro formato.
In particolare vorrei sapere se ha mai ascoltato e come considera l’idolatrato Grundig CD 7500 o Philips CD 303, a detta di molti un lettore sensazionale rimasto insuperato da tutto ciò che è venuto dopo.

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Dieci piccoli inglesi parte seconda – Il Rinascimento

Nella scorsa puntata abbiamo preso in esame le origini del cosiddetto medioevo: il diffondersi dello stato solido e lo spingere in maniera esasperata sulla controreazione, allo scopo di rendere meno evidenti le limitazioni soniche del transistor. Così facendo si è andati a ridurre in maniera sensibile la distorsione armonica, aprendo un nuovo fronte della battaglia tra i marchi più noti nella categoria delle amplificazioni, che in breve sarebbe diventato quello principale su cui disputarsi la supremazia del settore.… Vai all'articolo

Dieci piccoli inglesi (…e poi non ne rimase nessuno) – L’antefatto

“Dieci piccoli indiani” è forse il romanzo giallo più fortunato di Agatha Christie, che nella versione americana ebbe come titolo “E poi non ne rimase nessuno”, utilizzato anche per la versione italiana fino al 1977, almeno così sembra.

La storia narra di 10 persone invitate su un’isola da ospiti che non si faranno trovare, e attraverso una serie di peripezie vanno una dopo l’altra incontro al loro macabro destino.

Sia il titolo, in entrambe le versioni, che lo svolgersi degli eventi, immaginari, si attagliano curiosamente a quel che è avvenuto nell’ambito della riproduzione sonora amatoriale, in una sua precisa fase storica.… Vai all'articolo

Woodstock, giusto 50 anni fa

Si dice che quando si gode di una salute almeno discreta, l’età non la si senta. Poi però arriva sempre un qualche avvenimento che ti sbatte in faccia quanti ne sono passati, di anni. Dalla gioventù, da un certo avvenimento e così via. Oggi è proprio uno di quei giorni, dato che 50 anni fa esatti prese il via il più grande festival della storia della musica rock, Woodstock.

Spero di essere perdonato se mi ripeto, ma di quell’evento avvenuto mezzo secolo fa si celebra anche e soprattutto la sua musica, che nonostante gli anni resta ancora attuale e non di rado d’avanguardia.… Vai all'articolo