Vinile anni ’70 e insonnie audiofile

Un appassionato di vecchia data mi ha inviato il messaggio pubblicato di seguito. Dato che l’argomento da lui sollevato non è solo d’interesse generale ma ha una serie d’implicazioni non indifferente, per analizzarlo con un minimo di esaustività è necessario lo spazio di un articolo vero e proprio invece di quello occupato dalla solita risposta.

Vediamo innanzitutto cosa scrive:

Buongiorno, i complimenti per ciò che scrive e come, cosa non indifferente. La profondità tecnica e i collegamenti interdisciplinari, diciamo, rendono i suoi articoli molto interessanti e densi, buon materiale per fare riflessioni complesse.

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L’obi dell’analogico

Nel gergo dei collezionisti di materiale discografico, l’obi è la fascia posta sugli LP di stampa giapponese che riporta in ideogrammi il titolo dell’album, il suo autore ed eventualmente i partecipanti alla registrazione. Si tratta di un oggetto dalla funzione pratica sostanzialmente nulla nel mondo occidentale, tuttavia la presenza o l’assenza di questo particolare possono influire in maniera considerevole sulla valutazione dell’LP di cui fa parte.

Del resto ogni forma di collezionismo ha la sua componente compulsiva e malgrado si tratti di un accessorio in origine ideato per funzioni meramente utilitaristiche, ha assunto in qualche modo lo status di oggetto di culto.… Vai all'articolo

Woodstock, giusto 50 anni fa

Si dice che quando si gode di una salute almeno discreta, l’età non la si senta. Poi però arriva sempre un qualche avvenimento che ti sbatte in faccia quanti ne sono passati, di anni. Dalla gioventù, da un certo avvenimento e così via. Oggi è proprio uno di quei giorni, dato che 50 anni fa esatti prese il via il più grande festival della storia della musica rock, Woodstock.

Spero di essere perdonato se mi ripeto, ma di quell’evento avvenuto mezzo secolo fa si celebra anche e soprattutto la sua musica, che nonostante gli anni resta ancora attuale e non di rado d’avanguardia.… Vai all'articolo

Notte italiana all’Organistival di Ratingen, con Francesco Finotti e Livia Mazzanti

Il festival organistico “Organistival” di Ratingen è giunto quest’anno alla ventiduesima edizione. Tra gli eventi di maggior prestigio c’è la Notte Italiana, che avrà luogo il 12 Luglio presso la chiesa St. Peter und Paul e ha in programma i concerti di Francesco Finotti e Livia Mazzanti.

Il concerto di Francesco Finotti avrà inizio alle ore 20. L’organista padovano eseguirà musiche di Franz Liszt: l'”Evocazione Della Cappella Sistina”, la “Consolazione Nr.1 in Re Maggiore, andante con moto”, la “Consolazione Nr.2 in Re Maggiore, un poco più mosso”, la “Consolazione Nr.4 in Re Bemolle Maggiore, quasi adagio” e la Sonata in Si Minore.… Vai all'articolo

Demetrio, un rimpianto lungo 40 anni

E così sono 40, i lunghi anni che ormai ci separano da quel giorno inverosimile, in cui ricevemmo la notizia che non sarebbe mai dovuta arrivare.

Demetrio Stratos, cantante degli Area e prima ancora dei Ribelli, ci aveva lasciato. Proprio nel luogo in cui si sperava che la sua malattia rara potesse trovare una cura. Proprio lui che aveva sempre dato due giri di pista a tutti, ci è arrivato forse troppo tardi.

Su Demetrio, il suo personaggio, la sua voce e soprattutto l’uso che ne fece è stato detto di tutto e di più.… Vai all'articolo

Grande Musica a Roma con il Maestro Francesco Finotti

Per i veri appassionati di musica che vivono nella Capitale e nei suoi dintorni è fissato questa sera, 11 Giugno 2019, un appuntamento di grande prestigio.

Nella Chiesa Evangelica Luterana di Via Sicilia 70, si terrà un concerto di musiche per organo eseguite da Francesco Finotti, grande virtuoso dello strumento.

Il pubblico presente potrà ascoltare uno tra gli organi dalla sonorità più avvincente funzionanti nella Città di Roma e non solo, portato al pieno delle sue potenzialità espressive ed emozionali da un artista della levatura di Francesco Finotti.… Vai all'articolo

Vinile, che fare?

La parabola compiuta dal vinile, e più in generale dal sistema di riproduzione analogico nel corso degli ultimi quattro decenni, ritengo sia per molti versi emblematica.

Non era ancora arrivato a esprimere fino in fondo il suo potenziale, quando è stato sostanzialmente eliminato. Non tanto dal digitale, quanto dalla vera e propria frenesia, strumentale, che ha caratterizzato le diverse fasi di sviluppo e diffusione dell’allora nuovo formato. Ne sono stati contagiati per primi i suoi ideatori e sviluppatori, anche per via dell’urgenza di rientrare nel più breve tempo possibile degli investimenti affrontati al riguardo, ma soprattutto la stampa di settore.… Vai all'articolo

Novembre 2018, il mese dei cinquantennali

Diciamocelo pure, senza tanti giri di parole.

Al giorno d’oggi la vita dell’appassionato medio di musica non solo non è esaltante, è anzi piuttosto grama. Ma siccome a tutto ci si abitua, si finisce con il non farci nemmeno più caso.

Si arriva così a farsi bastare le percussioni all’inizio di Hotel California o la voce in primissimo piano di qualche improbabile cantante di terz’ordine o pianista dalle fattezze androgine ma in posa vistosamente e perennemente scosciat.… Vai all'articolo

Il dilemma delle etichette “audiophile”

Il diffondersi delle etichette più attente alle esigenze degli appassionati di riproduzione sonora, specializzate nella pubblicazione di supporti fonografici di qualità maggiore rispetto alla media spesso deprimente delle case discografiche “ufficiali”, si è verificato nel corso degli anni ’70 dello scorso secolo. In concomitanza alla trasformazione dell’hi-fi da fenomeno di élite a tendenza di larga presa, se non proprio di massa.

Il ruolo che si attribuirono inizialmente fu quello di colmare le lacune sempre più evidenti del prodotto normalmente in commercio, che per una serie di motivi conobbe in quel periodo uno scadimento evidente.… Vai all'articolo

Sono oggi trentanove anni

Il 13 giugno 1979, trentanove anni fa, Demetrio Stratos se n’è andato.

Demetrio è stato il più grande cantante in assoluto della sua era, e non solo, esploratore coraggioso delle possibilità e dei limiti della voce umana, che ha spinto in territori semplicemente inimmaginabili prima di lui e che più nessuno ha avuto il coraggio, e neppure le possibilità tecniche ed espressive, di ripercorrere in seguito.

Per questo la musica moderna si può suddividere in tre ere fondamentali: il prima, il durante e il dopo Demetrio.… Vai all'articolo