B&W DM16

Il DM 16 è stato il diffusore alto di gamma del listino B&W nella fase di passaggio tra gli anni 1970 e 1980.

Si tratta di un tre vie dalle dimensioni e dalle prerogative non così dissimili da quelle dei modelli coevi e più noti di rango elevato, come ad esempio gli Yamaha NS 690 di cui ci siamo occupati qualche tempo fa.

Differenza sostanziale, nei loro confronti, è la presenza di un piedistallo, ben integrato nella struttura del diffusore, che fa dei DM 16 esemplari da pavimento, malgrado la similarità con i 690 che erano ritenuti invece da libreria, per quanto sui generis, all’epoca della loro commercializzazione.… Vai all'articolo

La filosofia del Maxibon, considerazioni a margine

Emanuele è tra i veterani della frequentazione di Il Sito Della Passione Audio. E’ anche in possesso di una solida base culturale e di una consapevolezza superiore alla media per i problemi riguardanti la riproduzione sonora, malgrado la sua età ancora giovane. Lo dimostra il commento che ha inviato riguardo all’articolo “La filosofia del Maxibon”.

Dato lo spessore delle sue considerazioni, le ho ritenute meritevoli di essere incluse in un articolo a sé stante.

Emanuele infatti ha dimostrato di poter essere un bravo redattore specializzato nel settore di nostro interesse.… Vai all'articolo

La filosofia del Maxibon (post balneare)

 

           “Two gust is megl che uan”

 

Ormai siamo entrati in estate e per fortuna non ci si squaglia ancora dal caldo, anche se allo scopo la bella stagione dispone di due mesi abbondanti.

L’occasione è buona per sfruttare le energie residue, affrontando un discorso di quelli che che mi ronzano nella testa da troppo tempo, ma che per un motivo o per l’altro sono rimasti nell’armadio degli  “argomenti futuri”.

Qualcuno forse ricorderà la pubblicità del Maxibon andata in onda qualche anno fa, gelato a due gusti reclamizzato con lo slogan riportato in apertura.… Vai all'articolo

Impianti piccoli, problemi piccoli. Impianti grandi…

Nel clima di insoddisfazione generale che predomina tra i cultori della riproduzione sonora amatoriale, frequentemente i più scontenti sono quelli che dovrebbero esserlo di meno, ossia gli appassionati che possiedono gli impianti più costosi.

Paradosso niente male, nel gran numero di quelli che si verificano nell’ambito di nostro interesse. Questo dovrebbe suggerire che vi sia qualcosa di sostanzialmente errato, fin dai fondamenti.

Di fronte alla difficoltà, o meglio all’impossibilità di venirne a capo, prima ci si è rassegnati e poi assuefatti ad essi.… Vai all'articolo