Rifare il crossover

Rifare il crossover

Stefano di Savona mi scrive

Ciao Claudio, insieme a un amico avremmo deciso di modificare il crossover dei nostri diffusori. Io possiedo dei Dynaudio MSP 330 con amplificazione Perreaux, lui ha le Monitor Audio Gold Signature con amplificazione Audio Innovations e pre Audio Note.Hai dei consigli per noi riguardo le modifiche da apportare? Secondo te è il caso di sostituire le induttanze con nucleo in ferrite con induttanze di pari valore avvolte in aria?

Ciao Stefano e grazie della domanda.
Per dare una risposta sensata al tuo quesito andrebbe fatta innanzitutto una verifica dello schema del crossover, per vedere come e dove lavorano le induttanze che vorresti sostituire. Poi occorrerebbe sapere di che qualità è il resto della componentistica.
Dal mio punto di vista, per avere un miglioramento che sia davvero tale attraverso il cambio delle bobine, occorre montarne di resistenza non superiore a quella originale. Il che, scegliendo le bobine avvolte in aria, e meglio ancora quelle con cavo litz oppure del tipo a nastro, comporta in genere spese ragguardevoli. Soprattutto per le vie bassa e media, dati i probabili valori in gioco.
A quel punto, forse, non avendo possibilità di spesa illimitate, converrebbe maggiormente concentrarsi su condensatori e resistenze, sempre in base a quello che è montato in origine.
Quando si interviene sul crossover, poi, tanto vale rifare anche il cablaggio interno, che è molto importante, proprio perché si tratta dell’ultima parte di cavo prima degli altoparlanti.
In genere invece ci si limita a cambiare i cavi tra ampli e diffusori, senza considerare che all’interno di questi ultimi ci sono diversi metri di cavo non sempre di qualità eccellente.
Così facendo si mette in pratica lo stesso concetto del costruire un’autostrada a sei corsie, per poi farla terminare in una stretta provinciale di campagna, con le conseguenze immaginabili.
Già che ci si trova, a quel punto tanto vale dare anche un’occhiata alla coibentazione interna, quasi sempre deficitaria per i motivi che ho spiegato in “Quello che si vede è di camicia...”.
A quel punto si ottiene un diffusore che, se il lavoro è stato fatto a dovere, mantiene le prerogative timbriche dell’originale, ma con una qualità sonora d’insieme trasposta a un livello molto più alto.
Va rilevato inoltre che c’è modo e modo di eseguire interventi del genere. Al di là del cambio dei condensatori con altri più o meno validi, ci sono alcuni accorgimenti, che potremmo assimilare ai segreti di ogni cuoco a livello professionistico, mediante i quali si ottengono risultati percettibilmente migliori, in termini di qualità sonora, a parità di componenti scelti.
Qualunque sia l’opzione scelta, il mio consiglio è di operare innanzitutto con oculatezza e di non andare a stravolgere il progetto di un crossover. Se è stato fatto in un certo modo, il motivo c’è sempre, al di là del livello qualitativo dei componenti utilizzati, sui quali si tende in genere a risparmiare.
Poiché il crossover influenza molto profondamente la sonorità degli altoparlanti e quindi del diffusore nel suo insieme, va da sé che migliorandone le caratteristiche d’insieme si otterrà un risultato non solo molto soddisfacente, ma che desterà numerose domande riguardo alle scelte operate dai costruttori. Questo naturalmente se si agisce nel modo dovuto, altrimenti si potrebbe andare incontro a sorprese poco gradite.
Spero di aver risposto in maniera esauriente ai tuoi dubbi, ma nel caso non esitare a riscrivere.