Il dilemma delle etichette “audiophile”

Il diffondersi delle etichette più attente alle esigenze degli appassionati di riproduzione sonora, specializzate nella pubblicazione di supporti fonografici di qualità maggiore rispetto alla media spesso deprimente delle case discografiche “ufficiali”, si è verificato nel corso degli anni ’70 dello scorso secolo. In concomitanza alla trasformazione dell’hi-fi da fenomeno di élite a tendenza di larga presa, se non proprio di massa.

Il ruolo che si attribuirono inizialmente fu quello di colmare le lacune sempre più evidenti del prodotto normalmente in commercio, che per una serie di motivi conobbe in quel periodo uno scadimento evidente.… Vai all'articolo