Da appassionato di musica prima ancora che di riproduzione sonora, ho sempre ritenuto la seconda una mera conseguenza della prima: in assenza di musica la riproduzione serve a poco.
Certo, anche nel silenzio quei frontali tirati a lucido, gl’imponenti blocchi di massello con finitura a pianoforte, l’aspetto monumentale della produzione di costo maggiore – a qual fine? – colpiscono l’occhio e l’immaginazione dell’osservatore, malgrado il senso dell’udito rimanga a riposo. Trovano così una loro giustificazione che va oltre la fruizione dell’evento musicale, cui personalmente non sono interessato e ritengo oltretutto propedeutica a quella sorta di feticismo che va diffondendosi.… Vai all'articolo