Corsi e ricorsi storici

Approfitto della richiesta di un appassionato, per un consiglio sulla scelta di un lettore CD non esageratamente costoso, per osservare e commentare gli aspetti comuni della situazione attuale, nell’ambito della riproduzione sonora, con quella che andò a materializzarsi poco meno di un quarantennio fa. Ossia nel momento in cui si ritenne necessario fare piazza pulita dell’analogico per imporre definitivamente, allora così si pensava, il nuovo verbo del digitale.

Per prima cosa vorrei dire che reputo grandemente consolatorio il pervenirmi di richieste del genere.… Vai all'articolo

Analogico a lettura ottica e altre prelibatezze

Roberto mi scrive:

Buondi’ Sig. Cecchi.

scrivo per ringraziarla degli articoli sul “giradischi” veramente interessanti, anche se avrei aggiunto parimenti trattatazione teorica (semmai come link).

Comunque di seguito la mia domanda: con il ritorno all’analogico si è andata completando la piu’ completa disalfabetizazione di ascolto musicale negli ultimi cinqunt’anni. Prima il passaggio al digitale comunque e dovunque, ora il ritorno al “ANALOGICO” finto (se non sbaglio oggi tutta la musica è registrata in digitale, non piu’ tramite i vecchi REVOX a 19 cm/sec.),Vai all'articolo

1983-2023: 40 anni di digitale-2

Per la seconda puntata dell’articolo dedicato al quarantennale dell’audio a codifica binaria riprendiamo da dove avevamo lasciato, ossia dalla pretesa perfezione del CD.

Come abbiamo rilevato la volta scorsa, se realmente fosse stata tale che bisogno ci sarebbe stato di togliere di mezzo l’analogico a ogni costo, sia pure provvisoriamente, visto che poi dopo un ventennio di morte apparente è tornato più vivo e pimpante di prima? Non doveva la sua stessa perfezione attribuire al digitale una superiorità tale da permettergli di dominare senza problemi su ogni altro tipo di supporto, senza bisogno di aiuti esterni?… Vai all'articolo

Abbinamento braccio – testina fra teoria e pratica

Antonio mi scrive:

Salve. Nel ringraziare per la saggezza (e la chiarezza) che attraverso questo blog dispensi agli audiofili, vorrei porre una domanda, per capire meglio il tema dell’interfacciamento braccio-testina.

Posseggo un braccio “The Wand” (un braccio unipivot in carbonio) con il giradischi omonimo, che suona con una testina Shelter 501 II. Al momento dell’acquisto, avevo ascoltato l’insieme dal rivenditore e verificai anche la compatibilità meccanica con i dati “di targa”. IL braccio, infatti, ha massa 12,5 mentre la testina ha massa 8,1 g e cedevolezza 9 x 10-6 cm/Dyne.

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1983-2023: 40 anni di digitale

Un tempo, quando ne avevo circa venti o forse meno, era diffuso il detto “La vita comincia a 40 anni”.

Sinceramente non ho mai capito se questo volesse significare l’ingresso nell’età matura e quindi la capacità di cogliere il significato, l’essenza della vita stessa, oppure funzionasse da elemento consolatorio per l’uscita definitiva dall’epoca caratterizzata ancora da un qualche collegamento alla gioventù.

Ora, a 40 anni di vita appena compiuti, il digitale si trova nella fase forse più contraddittoria della sua esistenza, che di contraddizioni irrisolvibili è stata letteralmente costellata, da prima ancora che nascesse.… Vai all'articolo

Cambiare il pick up laser, prendere un altro lettore e le possibili alternative

Fabio mi scrive da Varedo (MB):

Buongiorno Claudio
ieri sera, per caso, ho scoperto il suo sito internet e devo prima di tutto ringraziarla per la compostezza, precisione e appropriatezza del linguaggio tramite il quale manifesta il suo pensiero.

Condivido le sue generali considerazioni di ordine sociale, culturale ed economico, di fronte alle quali siamo purtroppo distratti e subalterni, occupati dalle quotidiane, materiali incombenze della nostra vita.

Sono appassionato di musica (Zappa compreso!) ma abbastanza ignorante sugli argomenti tecnici e non capace di metterli a confronto, argomenti che leggo esposti con chiarissime digressioni su questo sito.

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Liquefare l’analogico? No, grazie.

Roberto mi scrive:

Gentile Claudio,
mia moglie, caratterizzata da WAF e finezza audiofila elevatissimi, quando metto su un LP se ne esce sempre distrattamente con fasi insindacabili del tipo: “…è un’altra cosa…”. E sì che il CD player che abbiamo è quanto di meglio io abbia mai sentito a costi relativamente accettabili (4.000 $), infatti ci piace molto…

Ma è accaduto che dopo 40 anni di servizio se ne andò il pre. Verificata l’impossibilità di ripararlo me ne sono costruito uno a tubi solo linea, rimandando la realizzazione in proprio di un riaa quando ne avessi avuto il tempo e mi fossi imbattuto in un progetto convincente.

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Asus Xonar Essence One

Il diffondersi dei millemila formati digitali a densità elevata dei dati, quelli riguardanti la cosiddetta alta definizione, ha reso i convertitori D/A separati tra le apparecchiature verso su cui punta maggiormente l’attenzione degli appassionati.

Ha spinto inoltre all’obsolescenza il supporto fisico e per conseguenza tutto il necessario a riprodurlo, ossia i lettori CD, per portare i DAC a divenire fin quasi il nodo primario dell’impianto, facendovi capo i PC, i music server e tutto il resto dell’armamentario con cui si esegue la riproduzione “moderna” del segnale audio digitale.… Vai all'articolo

Musica “liquida”, il vero significato

Sono anni ormai che si parla di “musica liquida”.

Plotoni di ascari in servizio permanente effettivo battono sul ferro con ostinazione irriducibile ma non sorprendente. A loro del resto è affidato il compito di diffondere attraverso etere, stampa e rete le parole d’ordine che cadono dall’alto per essere condivise all’istante dai destinatari di quei media – o forse ne sono le vittime? – e fatte proprie senza possibilità di dubbio o riflessione alcuna.

La liquida è bella.… Vai all'articolo

Pressori fonografici, come e perché

Tra le rare misure che almeno a livello teorico potrebbero avere qualche significato nell’ambito della riproduzione sonora, ci sono quelle riguardanti i giradischi, in merito alla velocità di rotazione e alle fluttuazioni della stessa.

Spiegano con quale precisione un giradischi sia in grado di approssimare il numero di giri prestabilito, di solito 33 e 1/3 al minuto oppure 45, e poi di mantenerlo il più possibile fisso, senza rallentamenti od oscillazioni attorno al valore nominale.

In realtà per i giradischi dotati di motore sincrono la velocità di rotazione è stabilita dalla frequenza di rete, che nel continente europeo è di 50 Hz ed il cui  valore può essere variato solo a prezzo di difficoltà estreme.… Vai all'articolo