Rock progressivo italiano

Maurizio mi scrive:

Ciao Claudio,

dopo aver letto il tuo articolo sono rimasto male.

Avevo Intenzione di fare quella collezione ma le tue parole mi hanno smontato.

Dici che debba lasciare perdere? Il prog  non è un genere che ho seguito molto e per questo la raccolta mi è sembrata interessante per colamre questa lacuna. Ascolto musica classica , jazz , ecc.

I prezzi sono buoni però se come tu dici non si sentono gli strumenti o appiattiti in maniera esagerata, è meglio lasciar perdere .

Ho fatto quella jazz e non mi sembra male per niente .Comprare dischi ai mercatini è sempre più difficile: costano molto e chissà come suonano dopo tutti questi anni. Così ho colto l’occasione di chiederti se vale la pena ma credo sia già stata data

Cordiali saluti
Maurizio

 

Ciao Maurizio e grazie per la domanda.

Avevo la tua stessa intenzione, poi ho preso il primo disco, di buona buona stampa e planarità: silenziosità migliorabile ma sonorità pessima.

In sostanza unisce i difetti di vinile e CD.

Il secondo è forse meno compromessso dal punto di vista sonico, ma mi è capitato un vinile ondulato.

Riguardo alla raccolta dedicata al jazz ho sentito anch’io buoni commenti. Fermo restando che se non si ha la possibilità di paragoni con gli originali, la valutazione resta su un piano puramente soggettivo.

Purtroppo la situazione dei vinili usati è quella che è. In particolare, quelli di alcuni generi musicali sono oggetto di una vera e propria speculazione. Molto dipende dalla quantità di richieste che li riguarda.

Se si è disposti a passare sopra a tante cose, la raccolta degli LP in edicola si può prendere in considerazione.

Desiderando qualcosa che dia un vero piacere d’ascolto, per il progressivo italiano mi rivolgerei alle riedizioni giapponesi su CD. Ne ho provata qualcuna e le ho trovate ben attinenti alle sonorità originali e in qualche caso persino migliorative.

Buoni ascolti
Claudio