OTL, dubbi per un miglioramento

Giulio mi scrive:

Ciao Claudio, vorrei abusare della tua pazienza (e competenza, ovviamente…); possiedo già un Graaf GM 20, ma sto pensando a un GM 200 per aumentare potenza e capacità di pilotaggio ( ho delle Magneplanar MG 3.6 e dei monitor Dynaudio Acoustics M2). Vorrei sapere cosa ne pensi e se invece, a tuo giudizio, non sarebbe preferibile un altro GM 20 per una configurazione in mono.

Grazie!!!

Ciao Giulio e grazie per la domanda.
Il dilemma che ti poni non è di semplice soluzione. Ragionando solo in termini di erogazione di potenza e capacità di pilotaggio, la scelta del GM 200 sarebbe la più indicata. Si tratta infatti di un finale di potenza strabordante, dalle capacità di pilotaggio molto poco comuni per un valvolare, OTL o meno.
Qualche dubbio potrebbe derivare invece dalla possibilità di gestire nel modo dovuto un parco componenti attivi particolarmente numeroso. E’ vero che la vita media delle finali utilizzate dal GM 200 è piuttosto lunga, ma nel caso dell’acquisto di un valvolare usato è sempre buona norma dare per scontata la necessità di una loro sostituzione.
Nel caso si tratta di due set da 12 valvole ciascuno, che andrebbero anche selezionate, cosa non molto facile da realizzare nel modo dovuto, al di là dei costi.
Voglio comunque sottolineare che l’impiego di un GM 200 in un impianto all’altezza della situazione resta comunque un’esperienza capace di dare grandi emozioni.
Al di là delle prestazioni pure, la scelta di un secondo GM 20 credo sia forse percorribile con maggiore facilità. Lavorando in mono, in sostanza raddoppia l’impedenza vista da ogni stadio di uscita e questo non può fare che del bene per un finale OTL. Configurazione che per forza di cose trova il suo ostacolo maggiore proprio nell’accoppiamento della sezione di uscita con il carico. Per questo motivo e per via dell’aumentata potenza erogata, si ottiene anche di allungare sensibilmente la vita delle valvole finali. La maggiore potenza va poi ad ampliare sensibilmente la gamma degli abbinamenti utili tra la sezione di uscita e il carico. L’impiego del finale viene a essere meno limitato dalla sua potenza, che in stereo non è elevatissima anche se più che sufficiente in molti ambienti domestici, laddove siano utilizzati diffusori di sensibilità medio-alta, come del resto sanno perfettamente i possessori di questo bel finale.
Tra le due opzioni direi che forse quella inerente i due GM 20 in mono resta meno “energetica” rispetto al GM 200 ma offre forse un quid di raffinatezza in più, che non credo sia da disprezzare. Non per questo si deve pensare che il GM 200 sia deficitario a tale proposito, tutt’altro.
Dal momento che sei alla ricerca di miglioramenti, ti faccio presente che un ulteriore e rimarchevole passo in avanti si ottiene sostituendo alcune componenti interne del GM 20. Un po’ in termini qualitativi, un po’ perché le temperature interne sono quelle che sono e tendono a mettere alla frusta alcuni materiali, che dopo alcuni anni di utilizzo potrebbero tendere a mostrare la corda in maniera forse più evidente rispetto ad altri progetti. Per quanto all’origine siano stati montati di elementi ben in linea con le necessità dell’amplificatore e tipici della loro epoca, oggi è disponibile ben altro. Da un intervento del genere insieme alla qualità sonora ne guadagna anche l’affidabilità, ma soprattutto è la voce del GM 20 che diviene ancora più nitida e limpida, andando a confermare ulteriormente e a rendere più esplicite le sue doti sonore eccezionali.