LA FILOSOFIA AUDIO 2C

 

 

Come è avvenuto per i cavi, anche riguardo alle apparecchiature mi sono trovato a un certo punto nella necessità di oltrepassare le limitazioni di quelle che avevo a disposizione, per quanto fosse di alto livello.

Non avendo la possibilità di acquistarne di più costose, la sola opzione che mi rimaneva era quella di cercare di realizzarne per conto mio.

Ho iniziato con un convertitore D/A, proseguendo poi con amplificatori finali monofonici, affiancandovi in seguito un risonatore Schumann, un preamplificatore e così via.

Dunque tutte le apparecchiature che realizzo, nessuna esclusa, sono nate in primo luogo per il mio impiego personale. Dati i risultati ottenuti, che ho potuto valutare sulla base dell’esperienza accumulata in tanti anni di prove riguardanti apparecchiature di ogni prezzo e tipologia, ho ritenuto che potrebbero esere interessanti anche per altri.

Sono tutte prodotte con modalità rigorosamente artigianale, applicando a ognuna di esse le idee e le convinzioni che ho acquisito nel corso della mia attività.

La mia filosofia, che sono il primo a riconoscere sia ormai del tutto inadeguata al contesto virtualizzato in cui siamo stati portati a vivere, tendente a privilegiare soprattutto tutto quanto è legato all’immagine e ad altri elementi intangibili, rifugge in primo luogo dalle denominazioni roboanti.

Proprio perché le ritengo ammissione di per sé stesse, e da parte di chi ne abusa, dell’urgenza di suggerire con ogni mezzo qualcosa che si è consci di non poter ottenere altrimenti.

Audio 2C dunque, dalle mie iniziali, in base ai criteri di semplicità e razionalità che ho inteso attribuire al mio progetto.

Esso non è volto alla ricerca o al preteso raggiungimento di un assolutismo di traguardi quasi sempre velleitario, di cui si abusa con intenti genuinamente propagandistici, ma realizzare oggetti abbordabili dalle qualità sonore superiori. E soprattutto esenti per quanto possibile dalla mediocrità di fondo del prodotto industriale.

Le apparecchiature che realizzo manualmente una per una, hanno il fine primario di privilegiare soprattutto gli aspetti fondamentali di quel che è destinato alla riproduzione audio.

Come tali devono soddisfare innanzitutto il senso dell’udito, senza per questo risultare sgradevoli all’occhio. Dunque la spesa per realizzarle è ripartita in modo tale da favorire in primo luogo le doti sonore, piuttosto che gli elementi di facciata e la cosmetica.

Tutto il contrario insomma di quello che si è soliti fare al giorno d’oggi per troppe delle apparecchiature sul mercato. Della loro estetica rutilante, ma molto più spesso pacchiana e di cattivo gusto, tipica di quelle che un tempo si definivano americanate, fanno uno specchietto per allodole. Atto a catturare prima di tutto mediante l’elemento visivo la maggior parte possibile di potenziali acquirenti. Di qui lo sprone a una delle tendenze più deteriori nel settore della riproduzione sonora: l’ascoltare con gli occhi.

L’impostazione da cui nascono le apparecchiature che realizzo è del tutto opposta. Il loro fine riguarda il soddisfare in primo luogo il senso dell’udito. Di sicuro un modo di fare simile è irrimediabilmente sorpassato, ma sono convinto che il primo dovere di un oggetto destinato alla riproduzione audio continui a essere quello di suonare bene.

Definizione da intendersi non secondo i criteri in auge sul mercato delle apparecchiature realizzate in serie e dell’annesso sistema di promozione, che scarica i propri costi sulle stesse persone che raggira, impegnato in primo luogo a diffondere il mito che le fettuccine del supermercato siano migliori di quelle che fa la mamma. Quindi a spacciare per eccellenza la mediocrità di fondo propria della logica industriale, anche in prodotti molto costosi.

Suonare bene, invece, per conto mio ha un significato alquanto diverso. Quello derivante dalla convinzione che qualsiasi oggetto destinato alla riproduzione audio, una volta messo nelle condizioni di esprimersi come deve, raggiunge il suo scopo nel momento in cui dà una sensazione ragionevolmente credibile di trovarsi di fronte a un’esecuzione dal vivo.

Per quanto mi riguarda il modo per ottenere un risultato del genere si basa innanzitutto su tre elementi.

Primo, l’80% del prezzo di un oggetto non dovrebbe andare alla cosmetica e ai costi di distribuzione.

Secondo, fare in modo che il segnale durante il suo percorso incontri il minor numero possibile di ostacoli.

Terzo, quello che proprio non si può eliminare, che abbia le migliori caratteristiche possibili in relazione alla riproduzione sonora e ovviamente al prezzo dell’oggetto finito.

Ce ne sarebbe anche un quarto: ogni impianto e ogni ascoltatore hanno le loro esigenze specifiche: pretendere di soddisfarle mediante il singolo prodotto buono per tutto è alquanto ottimistico. L’apparecchiatura artigianale, nella sua flessibilità, può rispondere ad esse in maniera ben più efficace.

Nulla di trascendentale, insomma. Proprio per questo impensabile in condizioni come le attuali, in cui la prima virtù è la capacità di aderire alla realtà parallela appositamente costruita dal mondo della cosiddetta informazione, ma restando convinti di trovarsi nel mondo reale.

Principio che applicato al nostro settore prescrive l’imporre, quali elementi fondamentali di un’apparecchiatura audio, un nome altisonante, un’immagine piena di un fascino falso e pretestuoso, nonché un costo il più possibile elevato, in quanto esso stesso sinonimo di qualità.

Se questa è la modernità, allora restare legati a un passato di genuinità, modestia e consapevolezza prima di tutto a livello umano, da cui l’applicazione delle mie convinzioni alle attività che svolgo e ai prodotti che realizzo, non può che essere un motivo di grande orgoglio.

Attualmente la mia produzione comprende:

un amplificatore integrato, l’Audio 2C PF-1T;

due preamplificatori, l’Audio 2C MTAS e l’Audio 2 C Minitube;

due preamplificatori fono, il Minitube Phono e il Minisolid, entrambi a due telai con alimentazione separata;

due amplificatori finali monofonici, l’Audio 2C Mos ZR 1 e l’Audio 2C TRV 8, entrambi disponibili in versione stereo o mono. Le due versioni del Mos ZR 1 possono essere biamplificate,;

due convertitori D/A, l’Audio 2C DAC 95-2 e l’Audio 2C DAC 97-2, muniti rispettivamente di sezione di uscita a stato solido e valvolare;

il risonatore Schumann Audio 2C.

Tutti possono essere ascoltati presso la mia saletta.

Per ulteriori informazioni si può utilizzare il modulo contatti.