I dischi di Giugno

In genere si tende a pensare che, con l’arrivo dell’estate, anche il mercato discografico non legato a tormentoni balneari e top da classifica tenda un po’ a rallentare. Questa volta siamo smentiti e il consueto appuntamento con i dischi del mese è più denso del solito.

Approfitto dell’occasione per rilevare come questa rubrica non sia redatta a partire dai canoni consueti, che attribuiscono alla novità in sé e per sé, o meglio fine a sé stessa, il significato predominante. Si tratta invece di uno spazio dedicato a suggerimenti musicali e discografici che tengono conto in primo luogo del valore artistico dell’opera, in modo che chi li segue possa auspicabilmente mettere insieme una collezione, oppure arricchire quella che già possiede, secondo un discrimine primario, quello che separa la buona musica da ciò che non lo è. O peggio, è solo un pretesto.

Così facendo si può andare alla scoperta delle moltissime cose realizzate in passato e troppo spesso dimenticate, trascurate o precedentemente irreperibili. A questo proposito ritengo meritoria l’opera delle etichette che si dedicano alle riedizioni, riportando alla luce tanti piccoli tesori, e a volte anche grandi, arricchendo il bagaglio culturale degli appassionati e aumentando le loro possibilità di fruire nel modo migliore del loro impianto. Il quale, ricordiamolo, senza la musica non avrebbe motivo di esistere.

Prima di partire con la consueta rassegna di novità e ristampe, una curiosità. La tiratura Ultra Disc “One Step” di “Sunday At The Village Vanguard” di Bill Evans, realizzata da Mobile Fidelity, malgrado il modico prezzo di 135 sterline per esemplare, è andata esaurita nel tempo più breve. Di questa nuova serie abbiamo parlato nell’edizione di Dicembre della rubrica. Qui ricordiamo per sommi capi che riduce i passaggi di pressatura, migliorando rumore di fondo e qualità sonora. Al momento della pubblicazione dell’articolo in cui ne ho parlato è stata espressa qualche perplessità, giustamente, proprio per il prezzo elevato dei dischi così realizzati.  Sembra però che gli appassionati non le condividano più di tanto, data le velocità con cui sono state bruciate le copie realizzate dei due titoli fin qui messi in catalogo.

Per la cronaca, sulla baia qualche copia del disco è ancora reperibile. La più economica costa 265 dollari più spedizione, ma c’è chi non esita a chiederne 350, per la copia 193, quindi di stampaggio iniziale. Ferme restando le tattiche che è possibile utilizzare da parte dei venditori per spingere verso l’alto le quotazioni dei loro prodotti..

Nel frattempo è stato annunciato il terzo disco della collana. Si tratta di “The Nightfly” di Donald Fagen. Scelta di sicuro premiante a livello di mercato, ma forse non altrettanto dal punto di vista del rigore per così dire filologico. A suo tempo il disco in questione si segnalò per essere stato tra i primissimi, nell’ambito delle major, a essere realizzato a partire da registrazioni digitali. Farne il portabandiera per la qualità espressa al livello più elevato della riproduzione analogica non so quanto sia coerente. La data di uscita non è ancora stata confermata, ma già si sa che per l’occasione il numero delle copie stampate è stato portato a 5000 dalle 3000 dei titoli precedenti. Altro indice sicuro per il successo dell’iniziativa, ma forse non altrettanto per la qualità dello stampaggio delle copie addizionali.

Partiamo allora con il documento della collaborazione tra due veri giganti della musica moderna: John Coltrane e Thelonious Monk. Il loro lavoro, unico realizzato insieme, trova compendio nel triplo LP con cui Craft Recordings fa il proprio esordio. “The Complete 1957 Riverside Recordings” è stato pubblicato il 9 Giugno scorso e include le registrazioni dell’etichetta omonima, tra le più famose nel genere jazzistico, di cui quest’anno ricorre il sessantennale. Sono state sottoposte a rimasterizzazione, a partire dai nastri analogici originali, mentre la stampa dei vinili da 180 grammi è stata affidata alla RTI. Il pacchetto è completato da foto rare e dalle note di Orrin Keepnews, il produttore dell’opera che fu presente a tutte le session di studio da cui ebbero vita i brani contenuti nell’album.

Giacché ci siamo, continuiamo con il jazz e ancora con John Coltrane in un’altra delle sue collaborazioni più grandi: quella con il vibrafonista Milt Jackson da cui è stato tratto l’LP “Bags & Trane“. La riedizione è nella veste originale monofonica su vinile da 180 grammi, curata da Rhino. Il resto della formazione comprende Hank Jones al piano, Paul Chambers al contrabbasso e Connie Kay alla batteria.

Il disco fa parte di una serie di riedizioni della stessa etichetta, che comprende altri titoli di grande interesse, come “Giant Steps“, “Olé Coltrane“, “Trane: The Atlantic Collection” e “Coltrane Plays The Blues“, in collaborazione con Don Cherry. Anche questi dischi sono in edizione monofonica, conformemente agli originali, su vinile da 180 grammi..

Parliamo ancora di Bill Evans, del quale Concord riedita “On A Monday Evening” composto da otto brani eseguiti con il suo trio al Madison Union Theater dell’Università del Wisconsin, il 15 Novembre del 1976. L’esistenza della registrazione si deve agli allora DJ della radio dell’Università, Larry Goldberg e James Farber, che ne utilizzarono l’equipaggiamento prima per intervistare il pianista e poi per fissare su nastro la serata.

Ancora piano jazz con “Marseille” di Ahmad Jamal, pubblicato da Jazz Village. All’eta rispettabile di 87 anni, Jamal ci offre un’ulteriore dimostrazione per la solidità e l’attualità della sua spinta creativa. Il nuovo disco si avvale della collaborazione di James Cammack al contrabbasso, di Herlin Riley alla batteria e di Manolo Badrena alle percussioni. La vocalist Mina Agossi e il rapper francofono Abd Al Malik completano la formazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

Apriamo la sezione dedicata al rock con l’anteprima di “Hitchhiker“, disco di Neil Young che sarà disponibile a partire dal 14 Luglio prossimo. Già da ora comunque è possibile sottoscrivere una lista di pre-ordine. L’album è tratto da una registrazione notturna di studio che risale al 1976 e fu curata da Gary Burden, da molto tempo direttore artistico di Young. In essa il cantautore canadese è in perfetta solitudine: voce e chitarra acustica. Il disco comprende anche un paio di brani inediti.

 

 

Ancora per il rock vale la pena segnalare la riedizione di un album che a suo tempo ebbe una vita travagliata e fu disponibile solo per un breve periodo al momento della sua uscita. Si tratta di “Gong Est Mort, Vive Gong” che in origine avrebbe dovuto rappresentare la summa artistica del periodo migliore dei Gong, quello della trilogia di “Radio Gnome“. Come avvenuto già in precedenza per altri album del gruppo, funestati dalle beghe contrattuali mai risolte tra la Charly Records e la Virgin, anche per “Gong Est Mort…” si verificarono contrasti. L’album fu inizialmente pubblicato dalla Tapioca, che aveva messo sotto contratto tutti quelli che erano ormai ex-Gong e i loro rispettivi gruppi. La Virgin invece,poiché il gruppo ormasi disciolto e i suoi membri avevano firmato a suo tempo per essa, pretese che l’album venisse ritirato dalla vendita e pubblicò a sua volta “Gong Live Etc.”. Di esso alcune fonti sostennero l’inferiorità a livello musicale e artistico, con buone ragioni. Sebbene l’uno sia stato succedaneo dell’altro e siano entrambi album dal vivo, la loro origine è del tutto diversa. “Gong Est Mort…” riguarda la registrazione della riunione del gruppo avvenuta nel 1977, espressamente per un concerto all’Hippodrome di Parigi. “Gong Live Etc”, invece, venne assemblato dalla Virgin a partire da registrazioni dal vivo realizzate nel corso degli anni precedenti, mediante le quali si tracciava una sorta di cronistoria del gruppo, proprio attraverso le esibizioni in pubblico delle diverse incarnazioni, succedutesi nel suo periodo spazial-psichedelico.

Nondimeno la Virgin inserì all’interno del suo album alcune foto tratte proprio dall’esibizione dei Gong all’Hippodrome, del cui disco però aveva vietato la vendita. Segnale definitivo della sua trasformazione da etichetta semi-indipendente a vera e propria major, con tutte le dinamiche che ne conseguono, e delle reali attitudini di Richard Branson, visto in precedenza come una sorta di personaggio alternativo, ma che era in realtà un uomo d’affari a tutti gli effetti, compresa la spregiudicatezza tipica di tali figure.

Solo dopo che la Virgin ebbe venduto le sue copie di “Gong Live Etc.” e quindi ritenne di aver saturato il potenziale di mercato per un disco dal vivo dei Gong, lasciò che la Tapioca potesse infine commercializzare il suo album.

 

 

Restiamo nell’ambito del rock per un’altra anteprima, quella del nuovo album di Steven Wilson, “To The Bone“, che uscirà il prossimo 18 Agosto. Il musicista, noto per aver fatto parte dei Porcupine Tree, gruppo tra i più importanti del filone neo-prog, ha basato parte considerevole della sua attività degli ultimi anni sulls realizzazione delle edizioni rimasterizzate di alcuni degli album i più grandi del progressive rock, genere musicale del quale è un cultore e seguace appassionatissimo. Tra di esse vanno menzionate le edizioni del 40ennale dei King Crimson, oltre a vari album di Gentle Giant, Yes e Jethro Tull.

 

 

Per progressive e neo-prog abbiamo inoltre “On The Sunday Of Life” dei Porcupine Tree e due belle riedizioni del cosiddetto “kraut rock”: “Od Serca Do Duszy” dei Faust, dalla Dirtier Promotion, e “Alpha Centauri” dei Tangerine Dream, riedito dalla Tiger Bay su doppio LP in vinile colorato da 180 grammi, con il secondo disco  che comprende due brani bonus, “Ultima Thule Part II” e “Oszillator Planet Concert”.

 

 

 

 

 

 

 

Degli Small Faces BMG ripubblica “There Are But Four Small Faces“, disco con cui il gruppo che in seguito avrebbe avuto Rod Stewart quale cantante, fece il suo esordio sul mercato statunitense. Originariamente pubblicato nel 1968 dalla Immediate di Andrew Loog Oldham, etichetta tra le più innovative di quel periodo, l’album è disponibile in versione digitale e in vinile da 180 grammi, grazie al cutting eseguito da Matt Colton negli Air Studios di Londra. La riedizione comprende nuove note di copertina approfondite di Ken Sharp, interviste esclusive con George Chkiantz degli Olympic Studios dove avvenne la registrazione originale dell’album e con il noto fotografo Gered Mankowitz, oltre a commentari di Eric Carmen e del giornalista Harvey Kubernik.

Si tratta insomma di un’ottima occasione per andare alla riscoperta di un gruppo dalle grandi potenzialità che già all’epoca non ebbero modo di affermarsi completamente, poiché messe in ombra dalla personalità “pop” di Stewart e oggi quasi del tutto trascurato.

 

 

Questa rubrica fino ad ora ha un po’ trascurato blues, soul e R&B. Colpevolmente direi, dato che si tratta di generi da cui quelli frequentati maggiormente in quest’ambito traggono linfa in maniera continuativa. Cerchiamo di farci perdonare segnalando uno tra gli album imperdibili del genere soul, “Born Under A Bad Sign” di Albert King, di cui è appena stata pubblicata la riedizione del sessantennale. A suo tempo pubblicato dalla Stax Records, è un capitolo fondamentale non soltanto per la storia della musica nera, ma lo fu anche per il Movimento dei Diritti Civili nella sua lotta contro l’apartheid allora vigente negli Stati Uniti. La Rhino lo rimette in circolazione mediante una stampa su vinile da 180 grammi, che fa parte di un programma di riedizioni di grande interesse che avverrà lungo il corso dell’estate.

Ne fa parte anche un’altro album soul da non perdere, “King And Queen” di Otis Redding e Carla Thomas, per il 50ennale della sua uscita. Anche quest’album è su vinile da 180 grammi e come il precedente include canzoni che fecero parte della colonna sonora nell’epoca della rivendicazione dei diritti civili da parte della popolazione afro-americana. Il titolo è disponibile anche in un’edizione speciale su vinile di colore oro.

Per la collana “American Epic”, la Third Man Records ha pubblicato “The Best Of Lead Belly“, uno tra gli artisti più meritevoli, e in buona parte trascurati, del blues statunitense. Figura a suo modo emblematica anche per la travagliata vita privata, nella quale figura un omicidio per amore di una donna che gli procurò un’ulteriore permanenza nelle prigioni federali. Della collana fanno parte anche “The Best Of Mississipi John Hurt“, dell’artista omonimo, “The Best Of Blind Willie Johnson“, “The Best Of The Blues” e diversi altri titoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

Della Tedeschi Trucks Band la Fantasy ha appena pubblicato “Live From The Fox Oakland“, rendiconto della loro esibizione dal vivo del 9 Settembre 2016 su triplo vinile da 180 grammi.

Mod Anthems” è un doppio album edito dalla Warner che raccoglie 28 brani tra i più memorabili del R&B. Parte con “Green Onions” di Booker T. & The Mg’s, dei quali è stato ristampato anche il disco che ha per titolo il loro brano più famoso, e prosegue con Otis Redding, Solomon Burke, Wilson Pickett, Rufus Thomas, King Curtis, Ike and Tina Turner e molti altri.

Chiudiamo la rassegna di questo mese con alcune ristampe audiophile, che riguardano grandi classici nel loro genere: Iniziamo da “The Family That Plays Together” degli Spirit, gruppo del chitarrista Randy California. Si tratta di un disco epocale che mi ricorda i primissimi approcci con quella che allora era musica del tutto fuori da ogni schema. Almeno qui da noi era roba per iniziati, coltivata da una ristretta minoranza. La riedizione digitale è curata da Audio Fidelity. Per i Procol Harum, uno dei gruppi cui si deve la nascita del progressive, Mobile Fidelity ha pubblicato “A Salty Dog“. Qualcuno ricorderà ancora il brano che dà il titolo all’album, in quanto sigla finale di “Avventura”, trasmissione pomeridiana per le giovani generazioni di una TV non ancora ridotta a strumento principe dell’idiotizzazione di massa oggi perseguita scientificamente.

Sempre da Audio Fidelity arriva “Heavy Weather” dei Weather Report, che come il precedente è in formato SACD. Forse non è stato il loro disco migliore, sebbene contenga gemme come “A Remark You Made” e “Harlequin“, ma di sicuro il più popolare.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

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