CONSULENZA

La convinzione che molti appassionati potrebbero trarre vantaggio da un servizio di consulenza, e quindi l’idea di metterne uno a disposizione, ce l’ho da molto tempo ed è andata sempre più radicandosi.

Motivo, il frequentare tanti appassionati e quindi le rispettive sale d’ascolto, constatando che con grande frequenza le loro installazioni soffrono di limitazioni che ne minano alla base il rendimento. Così non se ne trae un vero piacere d’ascolto, malgrado le spese ragguardevoli affrontate allo scopo.

Vedere poi con il passare del tempo, e anche a fronte di spese ulteriori, che quegli impianti restano gravati dagli stessi problemi di fondo, ha rafforzato ancor più la mia convinzione di partenza.

Forse senza rendersene conto, gli appassionati fanno ricorso a forme più o meno esplicite di consulenza. Ad esempio leggendo le riviste, che però da un lato hanno l’interesse primario nello spingere il continuo ricambio di apparecchiature, e dall’altro non possono che restare sulle generali.  Ogni impianto invece vive di vita propria e per essere migliorato necessita di un intervento su misura.

Se possibile nei forum di settore e nei gruppi che si formano sui social, per quanto pervasi da passione e voglia di collaborare, la situazione è anche peggiore e rappresenta uno specchio attendibile della realtà.

Con vero rammarico mi sono trovato costretto a rilevare che in quelle sedi domina proprio la qualunque, e non di rado si leggono cose che non stanno né in cielo né in terra. Alcuni contributi sono di persone che magari potrebbero non avere l’esperienza e gli strumenti necessari per verificare certe cose, ma giustamente esercitano il diritto di dire la loro in base alle convinzioni che si sono fatte. In altri casi però derivano da pregiudizi o da illusioni, se non da veri e propri dogmi di stampo para-religioso, o sono espresse per partito preso.

Ci sono poi persone convinte di assumere ruoli preminenti, magari in base alle nozioni che hanno acquisito, nei commenti delle quali si possono leggere cose altrettanto e forse ancora più inesatte.

Comprese del ruolo che si sono attribuite, si sentono in diritto di bacchettare o peggio chi non è d’accordo con le loro asserzioni, non solo generando battibecchi inconcludenti ma facendo si che la confusione regni sempre più sovrana. Il che ha la sola conseguenza di peggiorare la situazione generale, già abbastanza disastrata per proprio conto.

Per un po’ si sta al gioco, in un caso e nell’altro, ma alla lunga ci si rende conto di aver solo perso tempo e speso soldi inutilmente.

 

Proprio così, presto o tardi va a finire che ci si disamora, e questo è uno dei motivi per cui il numero degli appassionati è andato sempre più diminuendo nel corso del tempo.

Sono convinto invece che per alimentare la passione per la musica e la sua riproduzione ci sia bisogno innanzitutto di risultati tangibili. Quelli che stimolano il desiderio di ascoltare e nel corso della giornata non fanno desiderare altro che arrivi l’ora di accendere l’impianto, proprio per le sensazioni appaganti che se ne possono e devono ricavare.

A tal fine ritengo fondamentale innanzitutto liberarsi dalle sovrastrutture indotte dai decenni di martellamento, eseguito tanto sulla carta stampata quanto in rete dalla pubblicistica di settore.

Al riguardo occorre innanzitutto avere ben presente che insieme all’industria delle apparecchiature, e a quella discografica, è e resta un business commerciale come tutti gli altri.

Pertanto non è che siccome noi abbiamo tanta passione, allora quelle imprese stanno lì apposta per soddisfarla ai fini della gloria conseguente.

Semmai è il contrario: quella passione viene spremuta, strizzata e strapazzata in ogni modo, per degli obiettivi che sono in primo luogo commerciali ed economici. Non di rado approfittando delle condizioni mentali da essa indotte, per insinuare le idee e gli argomenti più confacenti al riguardo.

Se si vogliono ottenere dei veri risultati, invece, si dovrebbe cercare di liberarsi da certe sovrastrutture, date dall’intreccio delle vere necessità dell’appassionato con il perseguimento del profitto necessario alle imprese operanti nel settore, per puntare al sodo. Ossia all’obiettivo primario che è resta il soddisfare l’udito. Senza lasciarsi sviare da dogmi e falsi miti ma andando a verificare nel concreto, elemento per elemento, la sua efficacia in funzione di quanto ci si prefigge.

Se si opera in questo modo i risultati arrivano e sono i più evidenti, in primo luogo in termini di qualità sonora.

Di sicuro non li si otterrà gratis, anche se tanti accorgimenti non costano nulla più di un po’ di buona volontà, ma spesso spendendo somme minori di quelle cui si andrebbe incontro seguendo consigli più o meno interessati, i risultati dei quali sono per forza di cose peggiori.

Un altro elemento che mi ha sempre lasciato perplesso è vedere come ad esempio nel campo dell’informatica il servizio di consulenza sia molto più affermato, soprattutto a certi livelli. Si obietterà che quello è un settore molto complesso e quindi impraticabile nella mancanza delle nozioni necessarie.

Si dà il caso però che il settore della riproduzione sonora lo sia ancora di più, in particolare se gli obiettivi che si desidera raggiungere vanno oltre la mediocrità imperante. Questo avviene perché si opera su un piano dove non esistono parametri da mettere nero su bianco per poi essere appresi più o meno a fondo come in tante altre materie. Nel nostro caso è questione di sensibilità, di conoscenza, di esperienza e soprattutto di volontà nel continuare ad apprendere giorno dopo giorno: cose per le quali non esistono scuole di sorta, ma ci si deve costruire tutto da sé, pezzo per pezzo.

Al riguardo sembra che chiunque abbia avuto la disponibilità economica per comperare un impianto, o magari solo perché ha letto qualche pagina di rivista o di sito, i quali fanno passare per informazione la loro pubblicità occulta, sia diventato solo per quel motivo un esperto.

Le cose stanno in maniera ben diversa. A dimostrarlo, ancora una volta, sono le doti sonore tipiche degli impianti, anche di alto livello, che si trovano nelle case degli appassionati, spesso deprimenti malgrado le spese rilevanti affrontate per il loro allestimento.

Talvolta nel prestare il servizio di consulenza non solo si tende ad avallare le convinzioni del committente, ma lo si lusinga prospettandogli le teorie che a prima vista sembrano le più condivisibili, quasi sempre basate su luoghi comuni. Ci si costruisce così una falsa immagine di onestà, dietro la quale vi è invece un preciso calcolo economico.

Ci sono poi appassionati che non desiderano ricevere il consiglio più adatto alla loro situazione. Quanto, invece, un avallo alle convinzioni che si sono costruiti o alle scelte che hanno fatto, quasi sempre sulle basi descritte qualche riga più sopra, che per forza di cose si dimostrano fallaci.

Molti ne approfittano, facendo i loro interlocutori contenti e coionati, come si dice Roma.

In questo modo ci si fanno molti clienti in breve tempo, anche se poi i risultati sono quelli che sono. E poi per cose simili ci sono già le riviste: ciò che hanno ottenuto, o meglio causato, parla per sé stesso.

Il mio approccio è del tutto opposto: non dirò mai alle persone quello che vogliono sentirsi dire, ma quello che in piena coscienza e per la mia esperienza reputo sia la cosa più giusta e la scelta più efficace. Se poi andrà contro alle loro convinzioni, pazienza.

Quello che mi propongo è prestare la mia opera secondo criteri ben precisi, ai fini di un miglioramento effettivo e sostanziale della sonorità prodotta da un qualsiasi impianto. Quindi non un mero cambiamento timbrico più o meno vistoso, spettacolare e percepibile a un ascolto distratto, ma che in sostanza lascia il tempo che trova.

Solo così, a mio modo di vedere, si può ottenere un risultato concreto, limitando nello stesso tempo le spese a quello che è effettivamente necessario.

Per esperienza diretta so che all’atto pratico molti non accettano questo, anche se a parole si dicono convinti che sia proprio ciò che desiderano.

Sinceramente a me interessa poco o nulla.

Non ho deciso di prestare questo servizio per compiacere le persone o rendermi più simpatico ai loro occhi, ma per dargli un aiuto a ottenere i risultati che perseguono.

 

Messo in chiaro tutto questo, ricorrendo al mio servizio l’appassionato potrà avere a sua disposizione una consulenza, tanto a livello tecnico quanto a livello di verifica delle doti sonore, basata su un’esperienza trentennale. Costruita in gran parte proprio eseguendo professionalmente la valutazione tecnica e sonora di apparecchiature di tutte le categorie e classi di prezzo.

Usufruendo del servizio si avrà:

  • la valutazione attendibile e realistica riguardo alle prestazioni del proprio impianto, in termini assoluti e in relazione al costo dei suoi componenti;
  • la valutazione delle condizioni di installazione dell’impianto
  • la consulenza riguardo alle modalità di miglioramento per le condizioni di installazione, un aspetto generalmente trascurato ma che invece è di importanza fondamentale ai fini del rendimento dell’impianto;
  • la consulenza riguardante l’incremento prestazionale dell’impianto, finalizzata in primo luogo a conseguire doti sonore superiori;
  • un piano di intervento graduale che permetta non soltanto di diluire nel tempo la spesa necessaria, ma anche di contenerla entro lo stretto necessario, in modo che anche persone dalle disponibilità economiche non particolarmente rilevanti possano conseguire risultati di rilievo.
  • La possibilità di acquisire una maggiore profondità di giudizio e parametri più selettivi nella valutazione di sonorità e apparecchiature audio.

 

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