AMPLIFICATORE FINALE AUDIO 2C MOS ZR-1

Sono innumerevoli le motivazioni in base alle quali gli amplificatori e il resto delle elettroniche audio possono essere ideati, non so però se ne esistano altri che, come i miei monofonici, sono nati in conseguenza di un cavo.

Ecco come sono andate le cose.

A suo tempo una persona mi chiese di realizzare una coppia di cavi per diffusori di lunghezza pari a un metro e mezzo. Completata la loro costruzione, come sempre li ho provati sul mio impianto. Certe prove non si fanno mai, in genere si mettono a confronto cavi di tipo diverso, e mai dello stesso tipo di diversa metratura.

Comunque sia, la differenza fu tale, in termini di doti sonore, rispetto a quelli di lunghezza standard che utilizzavo e dello stesso tipo, da indurmi a trarre vantaggio da cavi se possibile ancora più corti. Li avrei potuti utilizzare ricorrendo a finali monofonici, da porre a mezza strada tra il pre e i diffusori.

Giacché mi ci trovavo decisi anche che quei finali monofonici, non solo li avrei potuti utilizzare come una sorta di rompi-tratta appunto tra pre e diffusori, ma anche sfruttarne la larghezza del telaio per ridurre ulteriormente la lunghezza del cavo necessaria a collegarli ai diffusori. Per questo li ho realizzati con telai speculari l’uno rispetto all’altro, così da rendere la distanza tra i connettori di ingresso e i morsetti di uscita, posizionati in modo opportuno, un ulteriore elemento favorevole all’accorciamento dei cavi di potenza.

La realizzazione speculare dei finali monofonici Audio 2C. L'immagine ritrae il modello TRV-8, caratterizzato da una dislocazione e da una scelta dei componenti identica a quella del Mos ZR-1, finali a parte, ovviamente.
La realizzazione speculare dei finali monofonici Audio 2C. L’immagine ritrae il modello TRV-8 inserito in telai prototipo, caratterizzato da una dislocazione e da una scelta dei componenti identica a quella del Mos ZR-1, in versione monofonica. Finali a parte, ovviamente.

Come suggerito dalla sua sigla, il finale Audio 2C Mos ZR-1 si avvale di stadi finali a Mos-Fet che operano in Classe AB. La semplicità, sia a livello circuitale che strutturale, è quella tipica della filosofia Audio 2C. Da essa derivano doti sonore molto interessanti per quel che riguarda timbrica, dettaglio, dinamica, velocità e sensazione di potenza, che hanno permesso a questi finali di tenere testa in maniera brillante ad esemplari di ben altro costo.

Interessante notare anche la capacità di questi finali nell’adattare le loro caratteristiche a quelle delle apparecchiature che li precedono, permettendo non solo di valutarne a fondo la sonorità, ma anche di evidenziarla nel modo migliore, senza sovraimporre ad esse le proprie caratteristiche peculiari.

Si tratta di un aspetto non molto comune da trovare nelle apparecchiature audio, le quali, chi più chi meno, tendono sempre a conferire la propria impronta sulla sonorità di quanto le precede e le segue.

I finali Audio 2C Mos ZR-1 hanno inoltre ottime doti di pilotaggio, sia pure nei confronti di diffusori “difficili”, grazie alle generose quantità di energia che riversano sul carico. Non solo per merito della loro sezione finale, ma anche in virtù di un’alimentazione generosa e soprattutto studiata per fornire ai circuiti di segnale una corrent pulita e con la maggiore continuità possibile. Questo avviene in base a scelte tecniche non molto comuni nell’ambito della produzione industriale, soprattutto per via dei loro costi.

Quanto alla potenza erogata, è più che sufficiente per l’abbinamento con la stragrande maggioranza dei diffusori nei normali ambienti domestici, sia pure di ampie dimensioni. A questo proposito, più che il mero dato numerico, di importanza nulla e anzi spesso controproducente, usato più che altro con l’intento di colpire l’immaginazione dell’appassionato, la scelta è stata come sempre quella di favorire in primo luogo doti sonore. Quindi il numero dei componenti attivi dello stadio finale è limitato allo stretto indispensabile, una sola coppia, soluzione intrinsecamente più efficace ai fini delle prerogative musicali. Alle caratteristiche elettriche dei componenti utilizzati è demandato poi il sostegno del flusso energetico verso le uscite.WP_20170116_12_04_15_Pro3

Il trasformatore è un generoso toroidale da 500 VA, seguito da capacità di filtraggio considerevoli, tali da garantire un afflusso di corrente sovrabbondante, qualunque siano le richieste dei circuiti di segnale, in relazione alle caratteristiche del segnale riprodotto.

Ne deriva una sonorità nitida e raffinata, ma soprattutto per nulla incline alle grossolanità e alla tendenza alla cancellazione del particolare tipica di troppe amplificazioni, soprattutto tra quelle di alta potenza.

L’Audio 2C Mos ZR-1 è disponibile nelle versioni monofonica e stereo, come quella ritratta nella foto di apertura, a loro volta differenziate nei modelli a telaio singolo o con alimentazione separata.

Il Mos ZR-1 in versione stereo è particolarmente adatto ad essere abbinato al preamplificatore Minitube, con il quale forma una coppia di prezzo abbordabile ma di grande musicalità.